Il Soggiorno Proposta attua come attività principale tutte le proposte educative, rieducative, assistenziali e sanitarie rivolte agli ospiti per uscire dal loro stadio di disagio. Da sempre è stata fondamentale la collaborazione del mondo del volontariato che collabora con il personale specialistico per offrire molteplici servizi onde poter rispondere alle diverse esigenze che ogni storia ci pone dinanzi.
Con questa fattiva collaborazione il Soggiorno Proposta riesce ad offrire una serie di servizi e consulenze che oramai si sono strutturati per un’offerta continua.
In tutti i centri una equipe multidisciplinare formata da operatori di Comunità, pedagogisti, educatori, psicologi, sociologi, assistenti sociali, tecnici e formatori, con l’ausilio di volontari qualificati e in collaborazione con i servizi pubblici e privati garantiscono 365 giorni all’anno una risposta adeguata e congrua alle esigenze odierne.
I servizi principali sono: servizi amministrativi, servizi di logistica e manutenzione dei beni, servizi di segreteria, servizi artistici e culturali, servizi di accoglienza, servizi di animazione, servizi di reinserimento e accompagnamento, servizi di progettazione, servizi di formazione professionale, servizi di attività scolastica e di aggiornamento, servizi per il tempo libero, servizi per il web, servizi agricoli e zootecnici, consulenze psico-pedagogiche, consulenze psichiatriche in collaborazione con il CSM, consulenze legali e giuridiche, consulenze sanitarie e mediche, consulenze familiari e consulenze lavorative.
Dal 2017 tutto il Soggiorno Proposta nelle sue varie espressioni (organi direttivi, collaboratori e volontari) è investito da una revisione della sua organizzazione, nei servizi offerti e nei suoi programmi.
Il programma terapeutico è oramai consolidato ma sotto revisione continua per garantire risposte aggiornate e aderenti alle esigenze dei giovani che si rivolgono a noi.
Il 2020 dovrebbe essere l’anno conclusivo per quanto riguarda il processo per essere riconosciuti Ente Accreditato dalla Regione Abruzzo.
Stiamo rispondendo alle emergenze educative attraverso:
La riscoperta del “sistema preventivo” di Don Bosco
Bisogna modernizzarne i principi, i concetti, gli orientamenti primigeni, reinterpretando sul piano teorico e pratico sia le grandi idee di fondo, sia i grandi orientamenti del metodo. Tutto ciò a vantaggio della formazione di giovani “nuovi” del XXI secolo, chiamati a vivere e confrontarsi con una vastissima e inedita gamma di situazioni e problemi, in tempi sicuramente mutati, nei quali le stesse scienze umane sono in fase di riflessione critica.
Il Vangelo della gioia
Promuovere la partecipazione degli uomini alla beatitudine stessa di Dio. Alla scuola di Don Bosco, l’appartenente alla Famiglia Salesiana coltiva dentro di sé alcuni atteggiamenti che favoriscono la gioia e la comunicano agli altri: la fiducia nella vittoria del bene, l’apprezzamento dei valori umani, l’educazione alle gioie quotidiane.
La pedagogia della bontà
Essa, infatti, è amore autentico perché attinge da Dio; è amore che si manifesta nei linguaggi della semplicità, della cordialità e della fedeltà; è amore che genera desiderio di corrispondenza; è amore che suscita fiducia, aprendo la via alla confidenza e alla comunicazione profonda. Per l’educatore, è un amore che richiede forti energie spirituali; l’amorevolezza è frutto della carità pastorale e diventa così segno dell’amore di Dio.
L’educazione è cosa del cuore
La pedagogia di Don Bosco si identifica con tutta la sua azione; e tutta l’azione con la sua personalità; e tutto Don Bosco è raccolto, in definitiva, nel suo cuore. L’amore di Don Bosco per questi giovani era fatto di gesti concreti e opportuni. Egli si interessava di tutta la loro vita, riconoscendone i bisogni più urgenti e intuendo quelli più nascosti.
Essere uomo di cuore, per Don Bosco, significava quindi essere tutto consacrato al bene dei suoi giovani e donare loro tutte le proprie energie, fin l’ultimo respiro!
La formazione dell’onesto cittadino e del buon cristiano
Formare «buoni cristiani e onesti cittadini» è intenzionalità per indicare tutto ciò di cui i giovani necessitano per vivere con pienezza la loro esistenza umana e cristiana. La presenza educativa nel sociale comprende queste realtà: la sensibilità educativa, le politiche educative, la qualità educativa del vivere sociale, la cultura.
L’Umanesimo salesiano
Per Don Bosco significava valorizzare tutto il positivo radicato nella vita delle persone, nelle realtà create, negli eventi della storia. Ciò lo portava a cogliere gli autentici valori presenti nel mondo, specie se graditi ai giovani; a inserirsi nel flusso della cultura e dello sviluppo umano del proprio tempo, stimolando il bene e rifiutandosi di gemere sui mali; a ricercare con saggezza la cooperazione di molti, convinto che ciascuno ha dei doni che vanno scoperti, riconosciuti e valorizzati; a credere nella forza dell’educazione che sostiene la crescita del giovane e lo incoraggia a diventare onesto cittadino e buon cristiano; ad affidarsi sempre e comunque alla provvidenza di Dio, percepito e amato come Padre.
Sistema Preventivo e Diritti Umani
La pedagogia salesiana non ha motivo di esistere se non per la salvezza integrale dei giovani. Come Don Bosco nel suo tempo, noi non possiamo essere spettatori; dobbiamo essere protagonisti della loro salvezza. La pedagogia salesiana ci chiede di percorrere anche la strada dei diritti umani; si tratta di una via e di un linguaggio nuovi che non possiamo trascurare. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato per la salvezza dei giovani. Il sistema preventivo e i diritti umani interagiscono arricchendosi l’uno con l’altro. Il sistema preventivo offre ai diritti umani un’antropologia che si lascia ispirare dalla spiritualità evangelica e vede come fondamento dei diritti umani il dato antico della dignità di ogni persona “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.