COS'È?
Di recente diffusione nelle discoteche italiane, è la ketamina (o "Special K"). Si tratta di una sostanza normalmente in commercio, utilizzata soprattutto dai laboratori chimici, dagli istituti universitari, dagli ospedali e dalle case di cura. Complice anche il prezzo assai modesto, è considerata una droga "cheap", alla portata di tutti.
È usata sia dai medici che dai veterinari, per ottenere un'anestesia di breve durata ma molto intensa.
Il consumo di questa sostanza d'abuso si è diffuso anche in Italia dove è stata individuata per la prima volta nella primavera del 1995 in alcuni ambienti "house" di Rimini e Riccione. Poiché spesso il "pusher" entra in possesso di preparati farmaceutici transitati dal mercato lecito al circuito clandestino, è costretto a trasformare la sostanza normalmente contenuta in fiale in un prodotto più facilmente fruibile soprattutto in quegli ambienti in cui se ne fa maggiore uso. Il liquido viene così riscaldato in modo che il principio attivo precipiti e la polvere risultante possa essere raccolta e, successivamente, "spacciata".
La ketamina viene assunta attraverso la tradizionale "sniffata".
EFFETTI - APPROFONDIMENTI
Psicoattivi: agisce con meccanismi simili a quelli della fenciclidina. Il rush arriva dopo trenta secondi e produce all'interno dell'organismo una sensazione simile ad una cannonata. L'effetto allucinogeno non dura a lungo tanto che dopo dieci minuti tende a svanire. Rimane il "down" che genera una sgradevole sensazione di malessere e lascia l'assuntore inerte e senza forze.
Collaterali: si osservano vertigini, incoordinazione motoria, allucinazioni, delirio, disturbi visivi (fino alla cecità transitoria); è possibile la slatentizzazione di elementi aggressivi e l'osservazione di trisma e convulsioni generalizzate. In caso di overdose può verificarsi l'aumento della pressione intracranica e l'arresto cardiocircolatorio. Il suo limitato utilizzo in campo medico è dovuto agli effetti collaterali spiacevoli, che comprendono confusione mentale, agitazione, sentimenti di spersonalizzazione e di derealizzazione.
